Newsletter GCV – 02-2017

MINISTERI PER LA GESTIONE CRISTIANA DELLA VITA

NEWSLETTER TRIMESTRALE DELLA DIVISIONE INTEREUROPEA

n. 2/2017

La generosità e le relazioni interpersonali

“Cartesio, un famoso filosofo del passato, disse che “la vera generosità che produce in un uomo un’autostima legittimamente alta, consiste solo in questo: in parte, è che non vi è nulla che veramente gli appartenga, se non il libero controllo della sua volontà e nessuna ragione per cui debba essere lodato o biasimato per il bene o il male che fa; e in parte, è una risoluzione ferma e costante ad usarla bene, cioè di non tralasciare la volontà di intraprendere e realizzare tutte le cose che giudica essere le migliori.” (The Passions of the Soul, 1989, p. 153) E’ in questo senso che gli psicologi affermano che le persone generose hanno una migliore autostima e, quindi, contribuiscono al benessere della famiglia, di quelli attorno a loro e a se stessi.

La generosità e la soddisfazione personale

Quando qualcuno è veramente generoso e fa un buon uso di questa generosità, anche se non si aspetta di ricevere qualcosa in contraccambio, in realtà sarà alla fine ricompensato, grazie alla sua personale soddisfazione e allo stato d’animo che è in grado di trasmettere in coloro che gli sono accanto. Tutti noi, in qualche modo, abbiamo sperimentato la soddisfazione personale dopo aver compiuto un atto di generosità. Di sicuro quest’atto di generosità ha reso felice qualcuno. Rendere felici gli altri, migliorando le loro condizioni di vita, contribuirà alla nostra felicità. Solo quando stiamo bene con noi stessi, allora i nostri famigliari, gli amici e i colleghi saranno contenti di far parte della nostra cerchia.

La generosità e le relazioni interpersonali

E’ in tal senso che la generosità può aiutarci in tutte le nostre relazioni. E’ però importante che non lo facciamo allo scopo di ricevere qualcosa in cambio, ma perché lo facciamo spontaneamente e volontariamente. Se non lo facciamo come semplice atto di generosità, al limite sarà un atteggiamento sociale o umanistico. La generosità non cerca niente in cambio. Quando siamo generosi possiamo addirittura donare qualche cosa di cui noi abbiamo bisogno, perché capiamo che l’altro ne ha più bisogno. Il bisogno dell’altro ci aiuta a minimizzare il nostro, e ci aiuta anche ad avere una visione meno pessimistica e negativa della realtà che stiamo vivendo in quel momento. Questa nuova visione ha sempre delle ripercussioni sulle nostre relazioni personali perché il nostro stato d’animo è percepito da tutti coloro con i quali interagiamo.

Lezioni dalla natura

In ogni caso Dio ci aiuta a trarre le lezioni più grandi di generosità dalla natura. I fiumi danno e ricevono dalle nuvole, che a loro volta ricevono dall’evaporazione delle acque marine, che a loro volta ricevono dai fiumi. Quindi, piante e alberi restituiscono alle nubi, attraverso l’evaporazione, l’acqua che ricevono dalle nubi stesse.

La generosità contro l’avidità

Un vecchio proverbio della Parola di Dio, che il tempo ha fatto scomparire dalle nostre vite, dice che noi dobbiamo evitare l’avidità: “Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede.” (Gesù, citato in Luca 12:15) La generosità è un buon antidoto contro il desiderio di accumulare ricchezze, come se quelle fossero l’unica cosa ad assicurare la felicità. Gesù raccontò la storia di un uomo ricco che pensava di avere un problema di stoccaggio del proprio raccolto. La preoccupazione di quest’uomo è ricordata nella sua dichiarazione ansiosa: “Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?” (Luca 12:17) Mentre quest’uomo ricco stava facendo dei piani per costruire dei fienili più grandi per riporvi i suoi raccolti abbondanti, sembrava però avere completamente dimenticato i bisogni del povero. Gesù tuttavia lo riporta ai veri problemi della sua vita – l’egoismo e l’avidità. Avrebbe potuto risolvere il suo problema con le eccedenze se soltanto avesse riconosciuto il proprio dovere verso il povero, ma aveva bisogno di imparare la lezione che Gesù insegnava chiaramente: noi siamo benedetti perché così possiamo essere delle benedizioni per gli altri; è nostro privilegio servire gli altri. Gesù chiamò quest’uomo “stolto” e gli insegnò (e insegna anche a noi) che vi è vera felicità quando siamo generosi e altruisti.


Daniel Vicente, direttore del Dip. Ministeri della Gestione Cristiana della Vita – Unione Portoghese Traduzione dall’inglese a cura di Franca Zucca